L’EVOLUZIONE DELLA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO
La scelta del fotografo di matrimonio è sicuramente un elemento chiave quando si pianificano le proprio nozze. Giorni, settimane, il più delle volte mesi vengono spesi a decidere ogni aspetto del grande giorno ed è per questo fondamentale poterne conservare il ricordo, soprattutto considerato il fatto che, il più delle volte, gli sposi sono talmente travolti dalle emozioni e dagli eventi da non accorgersi di molti dei dettagli e delle cose che accadono durante la giornata. Affidare ad un amico “appassionato di fotografia” un compito delicato come quello di documentare il matrimonio di una coppia è imprudente, se non addirittura una scelta sconsiderata: innanzi tutto si nega all’amico la propria parte di divertimento e poi non avrebbe senso rivolgersi a professionisti per quanto riguarda il catering, l’allestimento floreale, la confezione degli abiti, per poi coinvolgere un amatore per fotografare l’intero evento, sapendo che di tutta quella giornata l’unica cosa che ci rimarrà sono proprio le foto.
Un tempo, cento e oltre anni fa, la scelta era obbligata: gli sposi, per avere un ricordo indelebile delle loro nozze, si recavano in uno studio fotografico – non sempre il giorno stesso, ma più spesso in quelli successivi, rivestendosi per l’occasione – e posavano staticamente davanti all’obiettivo. Questo era dovuto ai mezzi tecnici di allora, che imponevano esposizioni lunghe e quindi pose rigide, che non mancano però, riguardandole oggi, di fascino e poesia.
Con l’evoluzione delle pellicole e l’introduzione di fotocamere più maneggevoli, i fotografi iniziano ad uscire dagli studi e a presenziare ai matrimoni, immortalandone i vari momenti salienti e lasciando agli sposi l’imperitura memoria di parenti ed amici partecipanti.
Finché si è lavorato a pellicola, comunque, i soggetti ritratti sono stati soprattutto “messi in posa” dai fotografi di matrimonio, per evitare di sprecare scatti preziosi ed avere la certezza di ritrarre tutti i presenti.
Con l’avvento degli apparecchi digitali molto è cambiato, non ci sono più limiti al numero di foto che si possono effettivamente scattare durante un evento e questo fa sì che si riprendano dettagli che un tempo venivano spesso trascurati; da un lato è un bene, perché si ha una testimonianza più accurata dell’intera giornata, dall’altro, forse, gli sposi perdono un po’ il focus su ciò che veramente conta: col passare del tempo sarà, infatti, bello rivedere i volti delle persone care che hanno partecipato, mentre sarà forse irrilevante il dettaglio di un segnaposto che adesso, invece, ci può apparire talmente importante che guai a non fotografarlo!
Ma non è cambiato solo il numero di immagini che vengono riprese, bensì anche lo stile fotografico e il gusto degli sposi. Oggi la maggioranza delle coppie, al primo incontro col fotografo, dichiara di preferire lo stile documentaristico o reportage. Per fare chiarezza su stili e tendenze, soffermiamoci un momento sulle diverse alternative.
Gli stili fotografici di matrimonio
Lo stile reportagistico
E’ quello che, apparentemente, oggi va per la maggiore; ma cosa si intende per reportage? Se si trattasse di vero reportage il fotografo dovrebbe limitarsi a documentare, senza intervenire, l’intero evento – o con minime interazioni con sposi e invitati –. Scatti spontanei e rubati, riprese di quanto avviene e di quanto egli vede, senza riordinare la scena, sistemare la piega di un abito, spostare i soggetti a favore di camera o in una zona di luce migliore. Difficilmente si trovano fotografi che davvero si attengono ad uno stile strettamente documentaristico durante il matrimonio, specie perché gli sposi richiedono sempre – ed è giusto che sia così – qualche ritratto con le rispettive famiglie, nonché alcune foto di coppia, e quindi in questo caso non si può parlare di “reportage puro”.
Lo stile classico
E’ lo stile che non passa mai di moda: la composizione è più studiata e l’attenzione si concentra sui momenti salienti della cerimonia e del ricevimento, con un focus particolare sui ritratti di sposi e presenti. In molti hanno paure delle foto “posate”, ma se il fotografo è bravo a mettere a proprio agio i suoi soggetti e se combina fantasia e modernità, è possibile avere scatti allegri e ben studiati, che non risultino statici e impostati.
La tendenza del momento: taglio artistico e spontaneità combinate
Negli ultimi anni ci si è resi sempre più conto che etichette come “foto in posa” e “foto di reportage” sono troppo riduttive e restituiscono un concetto falsato della fotografia di matrimonio. Durante quel giorno, infatti, ci sono momenti che richiedono di essere documentati in modo discreto e con velocità e precisione (pensiamo, ad esempio, alla cerimonia o alle foto spontanee riprese durante la festa danzante, o mentre gli invitati chiacchierano tra loro all’aperitivo), mentre in altre circostanze il fotografo deve essere in grado di realizzare immagini eleganti e ritratti allegri o romantici di sposi e partecipanti (foto di famiglia, foto della coppia, foto ricordo con amici e parenti che lo richiedono). Per evitare che questi scatti risultino statici ed impostati è importante scegliere un fotografo con un approccio dinamico, fantasioso, che sia in grado di conferire un’aria di spontaneità alla foto anche se studiata.
Oggi, inoltre, grande importanza viene data alle fotografie di dettaglio (fiori, stationery, mise en place, ad esempio) realizzate come still life d’autore, o alle foto di coppia dal taglio più “fashion”, senza disdegnare l’effetto mosso, il bianco e nero audace, le inquadrature da editoriale di moda.
Per valutare alcuni esempi concreti di fotografia di matrimonio, cliccate qui
Gli elementi per la scelta del fotografo
Come scegliere allora il fotografo di matrimonio? Sicuramente prestando attenzione ad una serie di elementi, primo fra tutti l’empatia con il professionista: il fotografo è la persona che trascorre più tempo accanto agli sposi il giorno delle nozze, anche in momenti delicati, intimi, carichi di emozione: è per questo molto importante che ci sia la giusta sintonia e che il professionista sia sempre in grado di mettere a proprio agio la coppia e la sappia guidare al momento opportuno con perizia, discrezione, garbo e simpatia.
E’ poi opportuno tenere conto dei prodotti e dei servizi offerti, della disponibilità del fotografo a fornire preventivi chiari e ben dettagliati ed è utile vedere gli album di matrimonio completi, non solo gli scatti migliori presenti sul sito o sui social dello studio.
Le domande giuste
Una volta appurato che la persona ci piace e che le sue fotografie sono quello che stiamo cercando, cosa chiederle per evitare di incorrere in brutte sorprese? Ecco alcune domande chiave:
Chi sarà il fotografo del mio matrimonio?
Se abbiamo detto che l’empatia con il professionista è fondamentale, diventa allora importante assicurarsi, mettendolo a contratto, che sia proprio la persona che abbiamo scelto a lavorare quel giorno.
Quanto dura il servizio matrimoniale?
Attenzione a chi fa coincidere la fine del servizio con il taglio della torta. Dopo questo momento potrebbero essercene altri altrettanto interessanti, che vale la pena immortalare senza dover ricorrere al pagamento di un extra: lancio del bouquet, ballo degli sposi, ballo coi genitori, dance party, eventuali sorprese da parte degli amici…
Quante foto consegnate e come?
C’è chi offre un numero limitato di foto, chi ne consegna un minimo in alta risoluzione – di solito quelle da stampare – e le altre in bassa risoluzione adatta solo al web, chi addirittura applica un watermark ai file e chiede un sovrapprezzo per fornirli senza.
Chiarite sempre bene quante, come e in che formato saranno le immagini che riceverete.
Posso vedere un paio di matrimoni completi?
Sul sito e sui social media del fotografo sono presenti gli scatti migliori del professionista, ma per avere un’idea di come tutto l’evento viene raccontato è importante vedere un intero album.
Che tipo di editing e post produzione vengono eseguiti?
Guardate più foto possibile di quel professionista e non abbiate timore a chiedergli quanto è intervenuto con la post produzione. Oltre alle modifiche giuste e auspicabili, come la rimozione di un brufolo inopportuno sulla fronte di uno dei protagonisti, o di un cartello fastidioso, come si comporta coi colori? Realizza immagini in bianco e nero? La color correction è preimpostata e quindi uguale per ogni matrimonio, seguendo alcuni dei trend del momento (ad esempio, l’editing “light & airy” oppure “dark & moody”) o si tratta di un editing più personalizzato, ispirato dai colori, dai luoghi e dai dettagli dell’evento ritratto?
Posso proporre alcune immagini?
Se avete alcune immagini che vi stanno a cuore e che vorreste riprodurre, non abbiate timore a chiedere al fotografo. Magari, confrontandovi, potreste creare qualcosa di originale e divertirvi così insieme durante la sessione di foto di coppia.
Alcuni step per la scelta del fotografo di matrimonio
Come fare allora a identificare il professionista più adatto al proprio matrimonio? Facendo tanta ricerca su internet, sulle riviste o sui siti di settore, sui social media: identificate innanzi tutto una serie di immagini che vi piace, per capire se i fotografi con cui avete appuntamento lavorano in modo simile.
Pianificate un colloquio col fotografo, incontrandolo possibilmente di persona nel suo studio: è importante vedere e toccare con mano la qualità dei prodotti offerti.
Non abbiate paura di fargli tutte le domande che vi vengono in mente, discutete con lui tutte le voci del preventivo, verificate il suo background di provenienza (un fotografo con esperienza nel mondo della moda, ad esempio, potrebbe avere uno sguardo originale con cui interpretare il matrimonio), guardate le foto di un intero album e, infine, fidatevi del vostro istinto e di ciò che vi convince di più a pelle: difficilmente rimarrete delusi.