Cessione del quinto per anziani invalidi civili: tutto quello che c’è da sapere
Gli invalidi e i mutilati civili che oggi fanno parte della nostra società rappresentano una certa percentuale del totale dei cittadini. Si tratta di soggetti che, a causa di problematiche congenite o contratte, durante la loro vita sperimentano costantemente una minore possibilità di svolgimento di compiti e funzioni, anche lavorativi, limitanti.
Talvolta questi individui, visti i loro limiti fisici, e talvolta anche psichici, non hanno la possibilità di accedere a tutti gli impieghi. Ecco perché il mondo del credito ha deciso di andare incontro alle esigenze di questa categoria della popolazione, proponendo delle soluzioni di credito pensate appositamente per coloro che sono considerati invalidi civili, come vedremo più avanti in questa guida.
Chi sono gli invalidi civili
L’INPS definisce invalidi civili i cittadini che sono affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche di tipo progressivo, tra cui disturbi psichici o insufficienze mentali dovute a difetti sensoriali e funzionali che hanno subito una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo oppure che determinano una certa difficoltà nello svolgimento di compiti e funzioni che sono specifiche della loro età. Per essere considerato invalido civile, il grado minimo della riduzione permanente di capacità di lavoro deve essere di un terzo, ovvero del 33%, viene determinato da una tabella approvata tramite il decreto del Ministro della Sanità del 5 febbraio 1992.
Gli invalidi di guerra e di lavoro, oltre che gli invalidi per servizio, non fanno parte invece della categoria degli invalidi civili. All’interno della categoria degli invalidi civili si trovano anche alcune sottocategorie, una fra tutte quella dei ciechi civili, vale a dire i soggetti affetti da cecità totale o con residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi, per causa congenita o contratta, così come i sordi, ovvero cittadini affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva fino a 12 anni che impedisce il normale apprendimento della lingua parlata.
L’impedimento del normale apprendimento del linguaggio parlato deve essere causato da ipoacusia di almeno 75 DB di HTL di media. Come puoi leggere anche sulle guide del sito infoprestitisulweb.it, un’altra categoria di soggetti considerati invalidi civili sono coloro che sono affetti da talassemia e da drepanocitosi. La talassemia è una malattia ereditaria del sangue caratterizzata da anemia cronica dovuta alla sintesi ridotta o quasi assente di una delle catene polipeptidiche che sono presenti nella molecola dell’emoglobina, la responsabile del trasporto di ossigeno in tutto il corpo, mentre la drepanocitosi è un’anemia emolitica cronica che causa un’alterazione dei globuli rossi, i quali assumono una particolare conformazione a causa della presenza di un’emoglobina anomala.
Prestiti agevolati con legge 104: requisiti
In Italia oggi è presente una specifica convenzione tra l’Inps e l’A.N.D.I. che ha lo scopo di andare incontro alle esigenze degli invalidi civili e dei portatori di handicap gravi. Grazie a questa convenzione si può avere un più facile accesso ai finanziamenti e ai prestiti a carattere agevolato. Non a caso, questi prestiti prevedono spesso l’applicazione di tassi di interesse bassi e quindi piuttosto vantaggiosi. La banca per concedere questi prestiti deve dimostrare il possesso di specifici requisiti. È necessario non solo essere iscritti all’A.N.D.I. che prevede il versamento di una quota annuale pari a 25€ e presentare anche alcune condizioni particolari, vale a dire:
- non percepire in modo esclusivo la pensione di invalidità civile;
- il possesso di un certificato dello stato di invalidità civile superiore al 74%;
- il riconoscimento delle agevolazioni previste dalla legge 104.
Come richiedere un prestito agevolato con cessione del quinto
Tra le diverse possibilità di accesso al credito per i pensionati che sono invalidi civili troviamo la cessione del quinto. Questi prestiti prevedono un rimborso attraverso trattenute dirette in busta paga o sulla pensione del soggetto debitore, la quale non può andare a superare un quinto massimo, ovvero il 20% degli emolumenti totali percepiti dal soggetto richiedente.