Faccette dentali: tipologie e materiali
Oggi ti presentiamo le faccette dentali, uno dei trattamenti top trend utilizzati in odontoiatria estetica. Utilizzatissime dai VIP, sono una soluzione che ti permette in poco tempo e con un minimo sforzo, di avere il sorriso brillante che hai sempre sognato.
Ma cos’è questa fantomatica faccetta dentale? Si tratta di un piccolo guscio realizzato in ceramica o altri materiali. Si applica solitamente in una sola seduta e viene creato direttamente sulla tua struttura dentale, rispettando pienamente la fisionomia dell’arcata. Il risultato ti sorprenderà, grazie ad una naturalezza senza pari. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.
Faccette dentali: tipologie e materiali
Quando si devono applicare le faccette dentali, è proprio il caso di dire che le dimensioni contano. Un primo criterio per operare una distinzione tra le varie tipologie di faccetta dentale è proprio lo spessore. Ecco le tre categorie principali:
- Thin veneers: spessore minimo di 0.3 mm;
- Classic veneers: spessore minimo di 0.5 mm;
- Thick veneers: spessore minimo di 0.6 mm.
Le faccette dentali sottili sono indicate quando il trattamento è per lo più estetico e la funzionalità del dente è regolare. Se invece si è in presenza di un problema funzionale o meccanico, come ad esempio una malocclusione, una faccetta dentale più spessa è la soluzione più idonea.
Un altro fattore che differenzia i tipi di faccette dentali è il materiale con cui sono realizzati i vari strati del guscio. Ecco quelli più utilizzati:
- Ceramica: si tratta del materiale standard con il qual vengono costruite le faccette. Rappresentano la soluzione migliore quando il problema da trattare è solo estetico, in quanto sono molto sottili e restituiscono un aspetto particolarmente naturale;
- Resina: questo materiale permette l’applicazione direttamente sul dente. Il processo di modellazione è rapido e può terminare in una sola seduta, richiedendo una rimozione di smalto minima rispetto alla controparte in ceramica;
- Porcellana: variante di faccetta particolarmente resistente a urti, graffi e rotture. Le sue caratteristiche fisiche restituiscono un risultato particolarmente brillante;
- Composito: con questa tipologia di faccette si può avere un risultato naturale dopo un singolo intervento, richiedendo un minore dispendio economico. Il materiale viene modellato direttamente sui denti e solo successivamente indurito.
Faccetta dentale: pro e contro
Le faccette dentali sono dei piccoli miracoli di odontoiatria ma, per quanto costituiscano una soluzione sempre più diffusa e apprezzata, non sono adatte ad ogni situazione. Il parere del dentista è così fondamentale per valutare che l’applicazione della faccetta sia opportuna e per scegliere il materiale migliore.
Il vantaggio principale della faccetta dentale è sicuramente l’effetto naturale che è capace di restituire. Se i tuoi denti hanno perso luce e non sono più bianchi come una volta, o magari sono rotti o scheggiati, le faccette li faranno sembrare come nuovi. Grazie alla sovrapposizione di diversi strati di materiale e alle proprietà antimacchia, sono inoltre soluzioni a lungo termine. Basta una buona igiene orale, un pizzico di attenzione e l’integrità nel tempo della faccetta è garantita.
Inoltre l’applicazione delle faccette dentali è un processo poco invasivo e che richiede una minore rimozione di materiale dentale naturale rispetto ad altri trattamenti odontoiatrici, come ad esempio la corona dentale. In questo senso rappresenta una soluzione estremamente pratica e confortevole.
Tuttavia, qualche controindicazione non manca. Se hai subito gravi fratture, carie molto estese o se i tuoi denti presentano un’insufficienza di smalto, le faccette dentali non sono applicabili. Anche patologie gengivali croniche o il bruxismo non ne consentono l’utilizzo. Bisogna inoltre considerare che le faccette dentali aumentano la sensibilità del dente, potendo creare disagio ai pazienti meno tolleranti. E in caso di rottura? Purtroppo, la riparazione è impossibile. L’unica soluzione è la sostituzione integrale. Insomma, come si suol dire: “Faccetta dentale avvisata, mezza salvata”.
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