Pasta alla norma: la rivincita del fritto
Un grande classico della cucina italiana ed in particolare siciliana, contiene ingredienti eccellenti della dieta mediterranea.
Un mostro sacro della cucina tricolore
La pasta alla Norma è una delle ricette classiche e intramontabili della cucina italiana, che secondo la leggenda sarebbe nata in omaggio all’omonima opera del compositore Vincenzo Bellini, stando ad indicare qualcosa di fatto “a puntino”.
La storia narra che il commediografo siciliano Nino Martoglio, davanti ad un piatto di questa pasta avrebbe esclamato: “È una Norma!”, per sottolineare la sua bontà e per farne un emblema di qualcosa di fatto a puntino.
Leggende e origini del nome a parte, la pasta alla Norma si apprezza anche perché è un piatto completo, che apporta carboidrati, vitamine, fibre, grassi e proteine. Grazie al connubio tra pasta di semola di grano duro, melanzane, pomodoro e ricotta salata, è un vero e proprio riassunto della dieta mediterranea, di cui racchiude tutte le classi di nutrienti, nonché alcuni ingredienti emblematici di quest’area del mondo. Certo, le melanzane sono fritte, ma non basta questo aspetto a demonizzare una prelibatezza con quasi due secoli di storia.
Verdura fritta più sana di quella bollita?
Una ricerca condotta da un team di scienziati dell’università di Granada (in Spagna) ha dimostrato che le verdure fritte sono più sane di quelle bollite, perché con questo tipo di cottura si produce una maggiore quantità di acido oleico e componenti antiossidanti che aiutano a prevenire, nel lungo periodo, diversi disturbi.
ll cibo fritto infatti si cuoce molto in fretta e l’olio gli crea attorno una crosticina protettiva, perciò il contenuto di vitamine rimane intatto. Se poi si opta per l’olio d’oliva la presenza di polifenoli nelle verdure cotte aumenta ulteriormente e, con essa, le loro proprietà antiossidanti. Inoltre l’olio caldo sembra avere la capacità di attivare il fegato, di incrementare la produzione di bile e di velocizzare il transito intestinale, accelerando l’eliminazione delle tossine.
Moderazione e qualche regola
Certo, come sempre, la regola aurea per mantenersi in salute è non esagerare e limitarsi a 2 fritture a settimana! In più ci sono alcune regole base da seguire per rendere il fritto meno dannoso:
- utilizzare l’olio adatto al tipo di alimento che si deve friggere, prestando attenzione a non raggiungere il cosiddetto “punto di fumo”: la temperatura a cui l’olio inizia a degradare rilasciando sostanze volatili visibili come fumo e formando una sostanza tossica chiamata acroleina.
- prestare attenzione a mantenere costantemente alta la temperatura (in modo che lo shock termico crei immediatamente un rivestimento impermeabile sulla superficie dei cibi impedendo che assorbano l’unto)
- scolare i fritti su della carta assorbente prima di servirli
- non risparmiare sulla quantità di olio (paradossalmente usandone di più il fritto risulta meno unto e più croccante)
- non riutilizzare l’olio esausto, ma sostituirlo spesso.
Superfood o piatti tradizionali? Paradossi di gusto
Sempre più esperti concordano sul fatto che una dieta davvero varia, basata su un approccio nutrizionale davvero funzionale, in cui nessun ingrediente viene demonizzato (e quindi escluso) bensì mirata a esaltare le proprietà benefiche di ciascuno attraverso la loro giusta sinergia, possa rappresentare l’unico elisir di lunga vita.
Tuttavia negli ultimi anni si osserva una crescente attenzione nei confronti dei cosiddetti “superfood”, prodotti spesso esotici divenuti famosi per le loro presunte proprietà miracolose. La loro classifica varia ogni anno, seguendo un po’ le mode, un po’ le dinamiche del mercato.
Infine merita una citazione il mondo dei cosiddetti alimenti “nutraceutici” che possono apportare all’organismo una serie di benefici che contribuiscono a un invecchiamento sano e una migliore qualità della vita.
Si tratta di sostanze di origine perlopiù naturale (in particolare vegetale), ma si possono trovare anche di sintesi chimica, il cui scopo è quello di favorire i processi fisiologici dell’organismo attraverso la liberazione degli ormoni che condizionano il lavoro degli organi e tutte le funzioni del corpo, nonché di prevenire diversi disturbi, disfunzioni e patologie, di rallentarne il decorso, combattendo i segni del tempo.